Raccontare una patologia non dal punto di vista medico-scientifico, ma dal punto di vista umano, ponendo l’accento sull’impatto che la leucemia mieloide cronica ha sull’individuo e sulla sua vita: questo l’obiettivo. In tal senso, abbiamo lavorato da subito allo sviluppo del conflitto drammaturgico che risiede non tanto nell’archetipo vittoria-sconfitta, ma nel conflitto tra limite e superamento del limite. Abbiamo individuato il focus emotivo della storia nel desiderio espresso da molti pazienti di poter tornare a fare quelle piccole cose che la malattia ha sottratto loro.
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